Cinque secoli

Cinque secoli di storia
Five centuries of history

Possiamo vedere in questo interno un altro aspetto della casa di campagna in Toscana: quello legato a tradizioni aristocratiche sedimentate nel tempo. La villa è stata costruita dai principi Piccolomini a metà del ‘400 ed è passata di mano in mano fino al momento in cui il conte Mario dei Tolomei, trisnonno dell’attuale proprietaria, ha modernizzato
l’attività agricola della tenuta ponendo le basi per una permanenza in loco della famiglia. Era la seconda metà dell’800 e in quell’occasione la villa, prima abbandonata a sé stessa, venne completamente riarredata. Così è giunta fino a noi, con quel sapore d’altri tempi che solo le case abitate per tanto tempo alla stessa famiglia possono avere. E’ come se, grazie alla macchina del tempo di Wells, potessimo vedere un modello autentico di casa toscana delle origini, l’idea primigenia a cui si sono ispirate tante case di campagna dei nostri giorni. Il modello, come spesso avviene, è meno ortodosso delle copie. Qui il pavimento non è in cotto ma in graniglia e non c’à niente di rustico, a partire dalle dimensioni. La stanza che vediamo a destra è uno dei tanti salotti dove si svolgevano i riti sociali della famiglia: veniva chiamata “la stanza delle donne” perché dopopranzo, quando gli uomini si riunivano nel “fumoir” per godersi insieme il piacere del sigaro, le signore si facevano servire il té in questo apposito salotto, che non ha niente di campagnolo, ma è semplice e accogliente.

Una piccola statua in preghiera

E’ la stanza detta “delle donne” perché qui si riunivano dopo il pranzo quando gli uomini si assestavano nel “fumoir”. Alcuni pezzi, come il divano in bagno scolpito e la piccola mensola con specchio, sono ancora quelli che la arredavano nell’800.

Before talking of lofts in general, and this one in particular, we must first consider the temporal fragment in which we live. I like to call it metropolitan, a generator of special stimuli that cause alternative behaviour among image creators.
Some operate by means of the conceptual and constructive restitution of systems that are our historical heritage, others by means of systems of thematic reflection associated to linguistic dissonance capable of generating new
meanings. In the contemporary metropolitan system, in which the speed of communication is fast and that which is global dominates that which is local, and where video clips become paradoxical sources of inspiration for expressive
tendencies, I have set myself the challenge of defining a renewed field of work able to emphasise sensory perceptions. For this reason my primary desire is to give body to the world of sensations by applying absolute devotion to matter so that, by exteriorising its own ‘truth’, it becomes a communicating vehicle able to reach the subconscious of the onlooker. To provide a concrete example, in the loft illustrated right, I have tried to transform into reality the dream of living in a non-canonical space, where the key player is the large container (curved like the wing of an aeroplane) that stands freely all the way up to the ceiling and is pierced by a sculpture/balustrade in very bright steel.

Per ragioni difensive il piano nobile, come si vede nella foto piccola, era molto sopraelevato rispetto al piano del giardino; poi, nell’800, è stata realizzata una scala aerea per scendervi direttamente. Il salone, qui a destra, era molto lungo ed è stato diviso con una parete forata da un grande arco, piuttosto scenografico, che rende l’angolo attorno al camino più suggestivo e accogliente. Il camino è dotato di una doppia cappa: sopra quella grande, molto avvolgente,
con lo stemma di famiglia; sotto quella più piccola, meno significativa, che permette al tiraggio di funzionare.
L’arredamento è “pieno” come spesso capita nelle dimore patrizie dove, generazione dopo generazione, i quadri, i mobili e gli oggetti si depositano a strati, non casualmente ma con un denominatore comune: il gusto di famiglia che pur evolvendosi si tramanda. Anche se non è l’elemento più significativo, va notato che nel salone si ritrovano tutti gli elementi tipici della casa di campagna toscana: il pavimento in cotto, il soffitto con le travi a vista, le pareti bianche, le finestre con gli scuroli in legno posti all’interno. Il sapore non è rustico, ma si compiace di una certa grandeur fatta di qualità nei dettagli (come le tende bianche di seta pesante), di sapori antichi e taglio largo e armonico nel disporre gli spazi e i mobili al loro interno.

“…basta un camino imponente
per dare carattere a un interno …”

Lo scalone ottocentesco

L’imponenza di questo ambiente non è dato dall’arredamento, ma dal grande arco che fa da quinta prospettica e dal camino a doppia cappa con due nicchie che si estende sulla parete. I mobili in questo caso sono veramente “di famiglia”.

For defensive reasons, the first floor, as seen in the small photo, was much higher with respect to the garden floor; then in the 1800s a staircase was built to descend into the garden directly. The living room, here to the right, was
very long and is divided by a perforated brick wall with a grand arch, creating a welcoming atmosphere about the fireplace. The fireplace has a doublehood: the large one above is wrapped with the family coat of arms; below is
the smaller exhaust hoo
d. The furniture is lush as is repeated in aristocratic abodes. The paintings, furniture and layered trimmings have a common denominator: the family’s tastes have been passed down and have evolved. Even if not the most significant element, all of the archetypal elements of a Tuscan country house are gathered in the living room: terracotta floors, wooden beam ceilings, white walls, and windows with wooden shutters. The savor isn’t rustic, but of a particular grandeur of superior details (like the heavy white silk curtains), with aged harmonious tastes exhibited in the interiors.

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