Magistrale interpretazione di Isolarchitetti, dei rapporti spaziali, gerarchici e volumetrici possibili nella città odierna. La chiesa è luogo, piazza, giardino, chiostro, manto protettivo. Dotata di chiarezza minimale e priva di retorica, solida come la pietra che la veste di semplicità, completa come la luce delle vetrate circolari.
Alcune caratteristiche morfologiche del progetto lasciano vagamente ricordare la Basilica di Pio X costruita a Lourdes nel 1958 su progetto di Pierre Pinsard, André Le Donnè e Pierre Vago: la grande aula oblunga (lì ellittica, qui rettangolare), la posizione centrale dell’altare, la continuità dell’opera con l’intorno…
Questo nuovo progetto di Isolarchitetti raccoglie la lunga esperienza dei progettisti in campo ecclesiastico e offre una soluzione completa di “luogo cristiano” che, come nell’antichità, è fulcro generatore del paesaggio urbano.
Imponente e denso di gravitas, non per conseguenza dell’emergere al di sopra dei palazzi, ma perché capace di staccarsi dal resto del tessuto cittadino, per definire uno spazio nuovo che ispira, insieme, rispetto e capacità di accogliere. Come scrivono i progettisti, si tratta di “un nuovo paesaggio complementare” all’esistente, dove nitida risulta la gerarchia dei luoghi, una “collina geometrica” le cui falde sono a prato in basso e in pietra in alto. Lo spazio antistante l’ingresso è un sagrato circolare disegnato da un anfiteatro di piante e dalla facciata convessa. Sulla copertura, ampi lucernari circolari sui luoghi liturgici e una mandorla sul chiostro attorniato dalle opere parrocchiali.
Cerca nel nostro sito: isolarchitettiLa pianta quota pavimento (si notano le panche attornianti l’altare); la pianta della copertura (al centro il chiostro a mandorla).
Il committente è l’Arcidiocesi di Torino, Parrocchia di San Giacomo Apostolo a La Loggia (Torino). Il progetto architettonico è di Isolarchitetti (Aimaro Oreglia d’Isola, Flavio Bruna, Saverio Isola, Andrea Bondonio, Michele Battaggia, Stefano Peyretti).
