Vivere la storia

Un casale rurale nel Parmense

L’edificio ospitava un fienile sopra la stalla. La ristrutturazione mantiene leggibile in facciata questa originaria scansione

The building had a hayloft above the stable. Renovation has kept the original format

Progetto di Isotta Cortesi Architetto
Servizio di Luisa Carrara
Testi di Loredana Santandrea
Foto di Sarah Bezzecchi

C’è qualcosa che resterà sempre impalpabilmente “diverso” nelle architetture del passato.
Al di là del disegno, della forma, degli stessi materiali, un aspetto fondamentale è stratificazione: non sono quasi mai organismi “puri”, cioè nati con un volume ben definito che si è mantenuto identico nel tempo, tanto nelle strutture quanto nella destinazione d’uso. Così l’edificio illustrato in queste pagine, già stalla e fienile, racconta una storia complessa: è il risultato di accostamenti avvenuti nel tempo, vi sono pareti intonacate e altre in pietra a vista, archi e aperture squadrate… C’è la ferma dignità delle cose vere.

There is something that will always be intangibly “different” in architecture from past. Other than design,
form, and using the same materials, one key aspect is stratification: the buildings are almost never “pure” structures, built from the outset with a clearly defined volume that remains unchanged over time, both in terms of structure and use. So the building shown in these pages, formerly a stable and barn, tells a complex story: it is the result of juxtapositions occurring over time. There are walls with rendering and others with stone to view, arches and square openings … There is the firm dignity of genuine features.

Il pregio dell’intervento sta nel non avere in nulla snaturato il volto dello edificio. Paramenti murari e intonaci sono stati scelti così da inserirsi nella tradizione: pietra a vista e tinteggi a calce colore tortora. La costruzione è di origine ottocentesca, e ha la struttura tipica dei fabbricati rurali padani.

The merit of this renovation is that it has maintained its original appearance. Wall hangings and renderings were chosen to fit into the tradition of using stone to view and dove-coloured lime-based paints. The construction dates to the nineteenth century, and has the typical structure of rural Padanian buildings .


LA RISTRUTTURAZIONE
C’è qualcosa che resterà sempre impalpabilmente “diverso” nelle architetture del passato. Al di là del disegno, della forma, degli stessi materiali, un aspetto fondamentale è stratificazione: non sono quasi mai organismi “puri”, cioè nati con un volume ben definito che si è mantenuto identico nel tempo, tanto nelle strutture quanto nella destinazione d’uso. Così l’edificio illustrato in queste pagine, già stalla e fienile, racconta una storia complessa: è il risultato di accostamenti avvenuti nel tempo, vi sono pareti intonacate e altre in pietra a vista, archi e aperture squadrate… C’è la ferma dignità delle cose vere.
La ristrutturazione completa ha comportato l’inserimento di un nuovo solaio, e quindi l’aggiunta di un piano, la sistemazione degli spazi interni, dei fronti, la progettazione degli arredi e degli spazi esterni. Si trattava di un fienile soprastante alla stalla, secondo l’organizzazione tipica degli edifici rurali. Come di consueto, all’origine l’edificio era internamente vuoto (si soleva accatastare il fieno su una mensola di legno a vista nell’unico volume della stalla). Questa originaria apertura a tutta altezza è stata lasciata nel vuoto entro il quale si eleva la scala, così da mantenere la lettura globale del volume: dal piano terra alla struttura del tetto. Già in precedenza era stato posto un solaio in cemento armato al piano terra: l’attuale intervento ha posto un nuovo solaio in calcestruzzo, per suddividere il volume. Le unità abitative ricavate sono due, entrambe di tre piani, e sono raccordate tra loro, poiché abitate dalla stessa famiglia: un’unità per i genitori, l’altra per il figlio.

Le divisioni del volume
Le irregolarità delle superfici rendono il racconto della complessità
di trasformazioni avvenute nel tempo

Vista esterna del portico, che risulta ben aperto, panoramico verso il prato, grazie agli archi a sesto ribassato che reggono la copertura. Si accostano superfici ben rifinite, come quelle delle pareti in cui si aprono i finestroni ad arco del primo piano, e quelle corrose dal tempo sulle colonne o nel paramento murario a pietre inframmezzate da corsi di mattoni. Nella stratificazione emerge il carattere.

Outside view of the porch, which is very open and panoramic towards the lawn, thanks to segmental arches that hold up the cover. Well-finished surfaces, such as walls with large arched-window openings on the first floor, are placed next
to time-worn surfaces like the columns or stone wall interspersed with courses of bricks. The building’s character emerges from this stratification.

Il pregio della ristrutturazione sta nel mantenere l’autenticità di questo racconto complesso. La stalla diventa una piccola reggia: era un edificio agricolo ed è stato trasformato in abitazione, ma il passaggio, lungi dall’essere ostentato, vive nella dimensione della discrezione. Cambia l’uso ma il fabbricato mantiene il suo volto, legato alla campagna, espressivo del genius loci. Sono due unità abitative per un’unica famiglia: genitori e figlio.

The merit of this renovation is that it has maintained the authenticity of the building’s complex past. The barn has turned into a small lodge. Formerly a farm building, it has been converted into a residence, but the change, far from being flaunted, was ever so discreet.


QUALITÀ DELL’INTERVENTO
Centralità del progetto: lo spazio vuoto interno nel luogo della scala fa sì che si colga l’unitarietà originale del volume del fienile prima dei lavori.
Innovazione: la trasformazione mantiene intatto il valore del tempo nei materiali e nelle finiture. La nuova abitabilità non cambia il volto dell’edificio.
Uso dei materiali: muri in sasso di fiume.
Paramenti murari in pietra e in cotto. Serramenti in ferro. Tinteggiature a calce.
Nuove tecnologie: copertura in legno lamellare con trave a boomerang che ottimizza la fruizione di tutta la superficie di calpestio.


IL PORTICO E IL TREILLAGE
Nei fienili di una volta, il portico (alto quanto il volume dell’’edificio) serviva per completare l’essiccazione del fieno. La sua ristrutturazione ne fa lo spazio aperto, condiviso tra le due unità abitative: quindi il luogo privilegiato di scambio e di incontro, eminentemente sociale, pieno d’aria e di luce. In questo portico risaltano l’arco ribassato sormontato dalla parete a “treillage” (quella “trina” in mattoni forati che nelle cascine serviva a lasciare aperto il transito dell’aria così da evitare l’accumulo di umidità) che oggi risalta come schermo semitrasparente di valore ornamentale.

Un dolce stile antico

Tinte morbide e carezzevoli, chiare e temperate, tra loro omogenee seppure differenziate da gradazioni di intensità.
Gli interni sono ambienti dove il silenzio è inteso ad accogliere con immediata familiarità

IL CAMINO DISEGNATO

Il camino in pietra è stato recuperato e collocato nel soggiorno con un disegno che moltiplica l’immagine della cornice attraverso modanature sovrapposte a “cappello” che giungono al soffitto, portandolo alla scala della monumentalità pur rifuggendo dal gigantismo. È un esercizio di sublime misura integrantesi con grazia nelle variazioni cromatiche delle bande orizzontali chiare e scure che rivestono le pareti.
La cornice diventa l’elemento germinale di un disegno che si dilata nelle originali mensole.


IL VANO, LA SCALA, IL RACCORDO

Le due unità di abitazione, ricavate entro il volume unico della ex stalla-fienile, trovano nel raccordo verticale uno dei momenti di congiunzione, passaggi che costituiscono anche il momento della condivisione. Stante il carattere di “apertura” che caratterizza questo luogo, oltre a essere snodo di transito, esso è anche l’ambito complesso in cui meglio si apprezza l’organizzazione degli spazi interni, e quindi la nuova opera architettonica inserita nell’edificio recuperato.

Qui il progetto è volto alla libertà dell’interscambio tra gli ambienti, al passaggio della luce, ad aprire scorci e soprattutto a consentire di apprezzare l’interezza del volume, traguardando dal livello basso sino alla struttura della copertura, in legno lamellare dipinto di bianco. I pavimenti al piano terra e i gradini della scala sono in santafiora bocciardata.

Viste del soggiorno e la scala.
Una camera da letto. Le lampade a parete sono di Azucena, mod. Cappa vetro chiusa (I. Gardella, 1954) e mod. Calice (1993). Cucina e elementi bagno sono di Bottega d
el Falegname. Alcuni oggetti della Ditta Paola Zerbini. Opere in ferro di MDL Lavorazione Metalli.

View of the living room and staircase.
A bedroom. Wall lamps by Azucena, ‘closed glass top’ model’ (I. Gardella, 1954) and ‘Chalice’ model (1993). Kitchen and
bathroom elements by Bottega del Falegname. Some items from the company Paola Zerbini. Works in iron by MDL Metal Works.

Un nuovo solaio articola le unità abitative su tre piani. Trattandosi di un’unica famiglia, vi sono ambienti in comunicazione al piano terra e nel sottotetto, mentre il portico è uno spazio condiviso.
A completare l’ambientazione negli interni, le pareti sono a bande orizzontali chiare-scure, memoria delle antiche tinteggiature esterne.

he building changes roles but its appearance remains the same, an expression of the genius loci. There are two living units for one family: parents and son.
A new floor contains the housing units built over three floors. Being a single family, there are communicating rooms on the ground floor and in the attic, while the portico is a shared space. To complete the setting inside, the walls have light-dark horizontal bands, reminiscent of the original decoration on the exterior.


I COLORI E GLI ARREDI
Se si dice “neutro”, si pensa spesso a qualcosa che non ha carattere. Ma la casa non è fatta per imporsi e sovrastare le persone, bensì per accoglierle e metterle a loro agio. L’uso di tinteggiature neutre diventa quindi l’opportunità per rendere ospitali gli ambienti: e non solo per le persone, ma anche per gli oggetti. Risulta significativo, per esempio, l’accostamento tra fondo a righe orizzontali in leggera bicromia e la pittura floreale di stampo orientale dorata: lo sfondo in entrambi i casi è protagonista in quanto opportunità aperta a esaltare le presenze che contro di esso si stagliano. Il che vale per le foglie pitturate e per quelle vere della pianta. Vale per i mobili di stampo “retrò” ma anche per le tende
che si adagiano leggere nell’aria e nella luce.

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