Architettura messicana, il piacere nella compostezza. Sono come un canto di gioia: a differenza dei palazzi pubblici, spesso carichi di barocchismi, le case, piccole o grandi, hanno alla loro base l’allegria, la sorpresa, la variazione su tema e l’essenzialità “Dai tempi degli antichi palazzi – eredità europea interpretata con texture e materiali locali- e delle ville – identificate col paesaggio – fino alle case antiche e contemporanee … l’architettura residenziale messicana ha saputo coniugare in modo equilibrato proporzione, funzione, contesto e materiali”: così scrive Humberto Artigas del Olmo nel volume “Mexican architects. Space, Light & Color”, di Fernando de Haro e Omar Fuentes. (L.S.) L’architettura a volte sa mimetizzarsi, tra le ombre e le 1. Casa nel Loma Country Club di Città del Messico, progetto di Pablo Martinez Lanz. Un colonnato ed enormi finestre per abitare il prato.
3. Ricardo Legorreta è tra i più noti progettisti messicani.
|