Casa oggi modi di vivere


Da un capannone industriale anni ’50

A Milano un capannone industriale degli anni cinquanta è stato completamente trasformato dall’intervento di ristrutturazione dell’architetto Walter Galante. Il risultato dell’intervento sono tre
nuove unità abitative, sviluppate su più livelli, che si inanellano attorno a un’ampio patio centrale.

Progetto e Realizzazione Walter Galante
Servizio di Daniela Cerri
Foto Francesco Morgana
Testo dell’Ing. Rosella Tongini Folli

Luce e natura

Parte di un insediamento industriale, il capannone presentava, prima dell’intervento, una struttura semplice organizzata ad open space con una copertura in parte piana e voltata nella parte centrale. Privo di affacci laterali, l’edificio era illuminato solo all’ingresso e nell’angolo; due lucernari aperti nella curvatura del tetto integravano la luce naturale. L’intervento progettuale ha comportato la completa ristrutturazione dell’edificio, modificando, oltre alla destinazione d’uso, anche la distribuzione interna; è stata mantenuta parzialmente solo la copertura.
Tre unità abitative sono state il risultato dell’intervento che ha modificato le caratteristiche del loft quali il soggiorno a doppia altezza e gli open space, a vantaggio di una tipologia riconducibile a schiera.

Flessibilità e complessità distributiva.

La parziale demolizione della copertura, all’ingresso dell’edificio, ha permesso la realizzazione di una zona verde e degli ingressi delle tre nuove unità. Tale operazione ha permesso di restituire un nuovo prospetto caratterizzato da grandi volumi per gli ingressi svuotati da ampie finestre.
Le caratteristiche formali dei prospetti privi di affacci verso l’esterno hanno imposto la necessità di creare nuove aperture per garantire l’illuminazione e l’areazione delle abitazioni; il progetto ha previsto quindi di realizzare un patio interno ad ogni abitazione, disposto centralmente, attorno a cui si articolano gli ambienti secondo schemi distributivi complessi e nello stesso tempo flessibili. Ogni abitazione comprende quattro livelli: un piano interrato con zone di servizio, relax e benessere; un piano terra, con zona giorno e servizio da una parte del patio, e con cucina e soppalco dall’altra parte.

Vista della parete del soggiorno con camino, rivestita in travertino. Divani, “Medium-large” di Rodolfo Dordoni, Minotti. A lato una sezione e una pianta – tipo delle abitazioni che si articolano su più livelli intorno al patio centrale.

I piani superiori ospitano la zona notte e servizi. La particolarità di ogni ambiente dipende anche dalla scelta ricercata dei materiali; si sono utilizzati con grande effetto materiali nobili quali il travertino nei rivestimenti esterni (ingressi e alte pareti non finestrate e i patii) e negli interni (rivestimento della parete del camino e zona cucina e di un bagno all’ingresso); il cemento armato faccia a vista nel setto portante della scala; il materiale vetroso (mosaico) nel rivestimento dei bagni. Elemento caratterizzante la zona living è il solaio del primo piano, realizzato con una nervatura portante di putrelle a vista e con un impalcato in legno sempre a vista. I serramenti sono in alluminio con doppia retrocamera antisfondamento; il serramento che consente l’accesso al patio è a scorrere; la porta d’ingresso, un portoncino blindato, è in legno; tutta la struttura in ferro è verniciata di colore grigio micaceo così come i serramenti; la pavimentazione del patio è realizzata in quadrotti di Cardoso in cui sono stati incassati faretti tondi; una applique a parete garantisce un’illuminazione sufficiente e di effetto.

Nelle foto: la cucina con il piano di lavoro ed il tavolo per la colazione realizzati ad isola ed illuminati da un top con faretti. Una moderna cappa scende dal soffitto sopra il piano (mobili, “Progetto 4”, Effetti).

Vista della sala da pranzo con tavolo realizzato su disegno dell’architetto, sedie, Pierantonio Bonacina.

Faretti incassati nelle controsoffittature consentono l’illuminazione degli ambienti interni.
Si accede all’abitazione da un piccolo giardino, attraverso il nuovo volume dell’ingresso. Il primo ambiente che si incontra è l’ampia zona living / lettura e la zona pranzo che riaffaccia sul patio interno; percorrendo un corridoio, si giunge alla zona cucina illuminata dalla parete vetrata a tutta altezza con serramenti ad apertura a scorrere. Una scala a chiocciola porta al livello superiore soppalcato, in cui si trova la camera degli ospiti con la stanza da bagno illuminata da una finestra aperta verso il patio.
Una seconda scala, dalla zona living, porta alla zona notte articolata in camera padronale con un piccolo balconcino che si affaccia a fianco del volume dell’ingresso, una cabina armadio e la stanza da bagno che guarda sul patio. Su questo si affaccia anche il corridoio che, attraverso la scala, porta dalla camera padronale allo studiolo collocato all’ultimo piano dell’abitazione aperto verso il patio.
Al piano interrato del loft, a cui si accede dalla scala della zona living, è stata ricavata una zona servizi con lavanderia ed una zona benessere con sauna, doccia, divanetto e attrezzi per il fitness.

Qualità dell’intervento

Centralità d
el progetto:
recuperare un vecchio capannone industriale degli anni cinquanta destinandolo ad edilizia
residenziale.
Innovazione: reinterpretare il concetto di loft creando unità abitative i cui spazi si articolano su più livelli attorno
al volume unico centrale del patio.
Uso dei materiali: nobili quali il travertino nei rivestimenti esterni e negli interni, il cemento armato faccia a vista
nel setto portante della scala; il materiale vetroso nel rivestimento dei bagni.
Nuove tecnologie: sistemi domotici regolano il benessere igrotermico e illuminotecnico e l’impianto di allarme.

Ricerca del dettaglio e scelta dei materiali

In Edicola

Scorcio della stanza da bagno; sanitari “Loop”, Villeroy & Boch; rubinetteria “Nostromo”, Fantini, mobili “Block”,
Antonio Lupi Design; rivestimento vetroso, mosaico Bisazza.

Vista della camera da letto; il letto è stato scelto personalmente dall’architetto. Due mensole collocate nella nicchia a
parete fungono da piano portaoggetti.

Walter Galante architetto
Nasce a Milano nel 1966.
Frequenta la Facoltà di Architettura del Politecnico
di Milano dove si laurea in progettazione architettonica
nel 1992 (tema della tesi: "La tipologia a corte nella
riqualificazione della città"). Continua la sua formazione a Milano presso alcuni studi di architettura tra cui Ferrante Villa (docente a Venezia). Continua la sua esperienza di progettazione e gestione cantiere
seguendo alcuni interventi presso lo studio MPS di
Trento. Dal 1995 svolge la libera professione a Milano.

 

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