Casa oggi modi di vivere

L’architettura d’interni messicana non finisce mai di sorprendere, come dimostra il libro “Mexican
Interiors” degli Arquitectos Editores distribuito da Di Baio Editore, dove domina il gusto per le
superfici materiche.

Qualsiasi linguaggio architettonico di qualità ha bisogno d’interagire al meglio con l’ambiente in cui si va a situare, perché la realtà e la sua percezione è fatta di interazioni che possono valorizzare o deprimere l’intervento. In concreto questo discorso è verificabile anche nelle case in cui viviamo, quando alla base vi è il progetto di un architetto qualificato. Qui di seguito vengono illustrati tre esempi significativi di situazioni molto caratterizzate: una casa tra i “sassi” di Matera; l’abitazione di un artista che vuole vivere tra le sue opere; l’autoritratto di un giovane architetto che costruisce a sua immagine la propria abitazione. Qui a sinistra, scavato nel tufo e illuminato da lampade, vi è il soggiorno di un’abitazione tradizionale di Matera situata poco sotto la cattedrale. La presenza della roccia in questo progetto è determinante: era difficile comportarsi come se si fosse in un anonimo condominio milanese. Nella scelta dell’arredamento, la chiave per adeguarsi alle preesistenze è stata di pensare ai divani come
se anch’essi fossero rocce, ma in un materiale più morbido e accogliente. E’ stata passata una mano di bianco sul tufo (per renderlo più luminoso) e bianco è anche il tessuto che li ricopre. Le lampade invece sono in uno stile un po’ dark, ispirato agli animali delle grotte: un tocco di intelligente autoironia.

Un soggiorno cocoon che rivaluta i connotati protettivi della casa. La modernità dei mobili,
grazie a precisi accorgimenti, riesce a convivere con un ambiente dalle origini preistoriche.

Nella foto : Piantane artigianali in ferro battuto di Graziana Ciarloni; divani “Freesbe” di Calìa; tavolini e piccola vetrinetta di artigianato locale.
Composizione in vaso “Coral”, Kelly Hoppen.
Linee originali per divani e poltrona “Curva”, BRF.

E’ nella tradizione del Futurismo italiano allargare il campo dell’arte al mobilio d’autore, vedi i mobili di Balla e di Depero. Susanna Lanati, scultrice allieva di Bodini, continua oggi tale tradizione con i suoi nervosi e quasi demoniaci mobili-scultura. In questo progetto di interni il dato di partenza è il forte talento artistico di chi vi abita. Nella foto si può osservare uno scorcio della sua casa milanese in zona Navigli dove, a parte il divano disegnato dal padre architetto, tutto è opera della sua fantasia vorticosa, quasi un’onda di immagini contorte che esplodono sulle pareti, sul soffitto e poggiate sul pavimento. Sono tavoli, consolle, lampadari eseguiti in vari materiali che lei sa maneggiare da esperta artigiana, tutti interessanti e tesi a una comunicazione assai coinvolgente. Entrare nella sua casa è
un’esperienza, è come penetrare nel suo animo con i fantasmi e le memorie che premono per mostrarsi tutti insieme. La casa diventa così una proiezione diretta della sua personalità artistica e ogni discorso di design viene cavalcato dalla forza dionisiaca dell’arte. E’ un caso limite che fa riflettere sulle illimitate possibilità insite nel semplice gesto di arredare.

In questo interno solo il divano è usuale, il resto è sogno d’artista e forza della natura. Un caso
limite che illustra le possibilità del gesto arredativo come espressione della propria personalità.

Nelle foto: “Nastro” una lampada a sospensione in cristallo disponibile in molte varianti di colore e con inserimenti in oro 24 Kt. Andromeda International.
“Loose” una collezione di vasi in terracotta grezza. D&M depot

Anche se l’architetto Scarsi ha conseguito la laurea al Politecnico di Milano, si può dire che professionalmente risente della vicinanza di Como e della locale scuola razionalista d’anteguerra. Nel soggiorno di questa villa, che si è costruito a misura delle sue esigenze, sono innegabili alcuni elementi in comune col conterraneo Terragni: come il gusto per le forme geometriche primarie, il porre in evidenza il sistema trilitico della struttura e il modo di mettere e di interrompere il colore su pareti, mobili e oggetti. E’ un influsso che discende in via diretta dalla rivoluzione formale del neoplasticismo olandese, cioè da quell’avanguardia storica che più ha influenzato il linguaggio formale dell’architettura razionalista. L’arch. Scarsi sa interpretare tale tradizione con una sensibilità da pittore astrattista, e la rende tutt’altro che una citazione scolastica. Qui ogni lezione è stata completamente metabolizzata e il linguaggio che ne risulta
è del tutto personale. In questo soggiorno per esempio, è particolarmente suggestivo il modo di scomporre i gradini della scala per il soppalco, per metà aerea e per metà concreta, che la trasforma in un gioco leggero di piani bianchi sopra superfici e volumi intensamente arancione.

C’è tutta la poetica del razionalismo degli anni ‘30 in questa realizzazione dove sono
state privilegiate le forme geometriche, le superfici nude e i materiali lasciati al naturale.

Nelle immagini: camino “Focus” distribuito da Celsius Italia; televisore al plasma, Philips; divano “XL”, Arketipo; poltrone sferiche “MP1” ed “MP4” B&B Italia; tavolino lungo “SOS”, Molteni & C.
Divano “Molly” nella versione “glamour”, completamente sfoderabile, disponibile in innumerevoli varianti, Mimo.
La chaise longue disegnata da Piergiorgio Cazzaniga “Lofty”, in pelle o tessuto completamente sfoderabile, MDF.

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