Casa ecologica

Servizio di Barbara Arnaboldi, architetto

Se dovessimo dare una descrizione della bioarchitettura potremmo dire che è una disciplina che tende alla creazione
di una casa ecologica, realizzata cioè con materiali naturali, che non danneggiano chi ci abita, che non sono pericolosi per chi li produce, per chi li mette in opera e per chi li deve smontare e abbandonare. Fondamentale è anche la riduzione delle fonti di inquinamento interno, che possono alterare la qualità dell’aria o generare emissioni dannose.
Oggi, l’eco-casa comincia ad uscire dalla vaghezza delle buone intenzioni e a mostrare che un’architettura amica
della natura è anche e soprattutto amica dell’uomo. Tra l’altro la bioarchitettura, nonostante il suo recentisssimo successo e la conseguente diffusione, non è una disciplina nuova; per migliaia di anni l’uomo ha costruito dimore con
i criteri della bioedilizia: ne sono un esempio i Sassi di Matera, i Trulli di Alberobello e i Nuraghi sardi. Potremmo
utilizzare il termine Feng shui oppure il più nostrano bioarchitettura, ma il senso non cambia. Quel che conta è cercare
di progettare “secondo natura”.

1. Libertà di movimento e cambiamento di posizione sono i principi secondo i quali sono state progettate queste sedute in legno naturale. Stokke

Tra le regole da seguire ricordiamo: l’utilizzazione di materiali naturali, non trattati e privi di finiture che possono essere nocive per l’uomo e l’ambiente; l’illuminazione naturale che andrà integrata correttamente con quella artificiale; l’aerazione e l’orientamento dei locali (l’orientamento consigliato è quello a sud) che dovranno trarre benefici dal percorso naturale del sole ; i colori che dovranno essere scelti in modo da ottimizzare il rendimento degli utenti in relazione alla loro funzione e infine gli arredi, ergonomici, e da disporre in maniera razionale. La teoria cinese, madre del feng shui, parla di ch’i, il flusso vitale che percorre le nostre case e che gli architetti, o meglio i bioarchitetti devono incanalare e sfruttare. Per fare questo devono evitare nei progetti gli angoli acuti, che potrebbero impedire al flusso di circolare e devono ridurre al minimo gli elementi di arredo; inoltre devono far sì che specchi e vetri siano in grado di riflettere e diffondere il ch’i anche dove questo non arriva.
Forse non tutti si troveranno d’accordo con queste teorie e i più scettici le troveranno scarsamente attendibili. E’ comunque indubbio che esistano dei princìpi che, se correttamente applicati, sono in grado di garantire la creazione di spazi a misura d’uomo. Nel caso delle aree di lavoro, ad esempio, alcune fra le regole base sono molto semplici e di facile attuazione. Innazi tutto gli arredi devono essere realizzati con materiali naturali (ottimo il legno, a patto che non provenga da zone a rischio di deforestazione) e non sottoposti a trattamenti con prodotti chimici o inquinanti.

In edicola

2. Legno massello di ciliegio americano e finiture naturali per la linea “Quadria”. Grattarola
3. Olio e cere naturali per far risaltare al massimo la libreria “Aristea” di Pininfarina. Riva 1920

Il piano di lavoro deve essere posizionato in modo tale da ricevere la luce naturale da sinistra. Solo così la mano che scrive non getterà ombre sul foglio. Inoltre con un semplice gesto della testa l’utente potrà guardare fuori della finestra e, soprattutto nel caso di un bel panorama, potrà rilassarsi e prendere una pausa. Sarebbe utile anche appendere uno specchio sul lato destro della stanza che rifletta ciò che si vede dalla finestra. Molto importante è poi la scelta della seduta, che deve essere adatta al tipo di pavimento (esistono rotelle apposite per parquet o per moquette), deve poter modificare il proprio assetto (altezza del sedile, inclinazione dello schienale, posizione dei braccioli) ed essere rivestita con materiali naturali e di facile manutenzione. Per completare l’ambiente ci vorrebbero poi dei quadri con soggetti rilassanti appesi alle pareti e complementi d’arredo (tende, tappeti) realizzati in materiali come il lino grezzo e la juta. Infine, rispetto ai colori da scegliere, sono molto indicati il giallo e l’arancione, che stimolano la concentrazione, e il viola, che aiuta la memoria.

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