Realizzata da Peter Zumthor e Annalisa Zumthor-Cuorad, la cappella è nota nel mondo. Interamente in legno, rivestito esternamente a scandole, offre un’esperienza di spazio assoluto, simile a quella delle terme di Vals, opera successiva di Zumthor, anch’essa esempio di architettura montana di pregio, capace di unire tradizione e modernità. Spazio apparentemente domestico nella sua forma che richiama l’architettura rurale. Distanza dal quotidiano cammino nel salire la scaletta che apre all’aula interna. Dilatazione dello spazio per una attenta posizione delle pareti perimetrali oltre le pilastrate di sostegno del tetto. La centralità dell’altare, posto tra la sede e l’assemblea è elemento Così come è per gli edifici che proteggono le rovine romane di Coira, le fonti termali di Vals o l’altra più recente cappella dedicata a san Nicola de Flüe di Mechernich in Germania. Nella periferia industriale della città grigionese di Coira si notano due memorie della attività primaria di un tempo. Due fienili, arche preziose di un tesoro antico giunto dal passato e che radica la vita dell’oggi – legata a un capolinea di mezzi di trasporto e a un moderno edificio industriale Nelle foto: L’ingresso con una scaletta. ll piccolo nartece fa risaltare la porta. Il progressivo invecchiamento porta le pareti a somigliare alla “pelle” delle case vicine. Il campanile è una scala da fienile che diventa scala mistica.Vista interna verso l’ingresso. Pagina a lato, la cappella emerge tra le case. Vista interna verso l’altare: la costolatura del tetto, sopraelevato sulla finestra a nastro perimetrale, si prolunga nella struttura di sostegno. La forma, grazie al sapiente studio di carpenteria, costruisce lo spazio senza renderne pesanti i confini. (Foto Carlo Capponi) Se qui, nella chiesa di san Benedetto, la luce è diffusa e costante nel suo penetrare dal nastro che non permette altro che la visione della luce stessa, a Vals questa è sempre mediata e la sua scoperta è graduale, a partire dal corridoio di accesso segnato dall’acqua che trafila dalla roccia segnando la parete con i suoi depositi ferrugginosi. Carlo Capponi, architetto
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