Tratto da: Il ferro battuto N°24 |
Biennale 2004 a Limena Mostra Antologica |
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Biennale 2004 a Limena Il Comune di Limena e la pro loco di Limena presentano la IV Biennale Nazionale del Ferro Battuto; una mostra mercato non competitiva che si svolgerà da venerdì 7 a domenica 9 maggio 2004 nell’area della Barchessa di Limena. Il 7 maggio alle ore17 ci sarà l’inaugurazione del nuovo teatro “Falcone – Borsellino” con la partecipazione di 80 maestri fabbri. Questi eporranno le loro opere classiche e moderne in una sala espositiva di mille metri quadri nel prato della Barchessa. Saranno allestite due mostre tematiche su ferro battuto e antichi mestieri. Sabato 8 maggio alle ore 14.30 sarà presentato il progetto “Scuola Bottega” e a seguire la dr.ssa Alessandra Bacchini e l’arch. PierMaria Bressan presenteranno il nuovo testo “La magia del ferro battuto italiano. Cento fabbri mille idee”. Il libro, curato da Giuseppe Ciscato ed edito da Alinea Editrice, è una ricerca che nasce con lo scopo ben preciso di fare conoscere e divulgare l’arte del ferro battuto italiano. Non vuole essere uno studio asettico fine a se stesso, o come succede nella maggioranza dei casi, una ricerca rivolta a studiosi, critici e specialisti, per farne una diatriba accademica. E’ invece una ricerca rivolta a tutte quelle persone che desiderano conoscere l’arte del ferro battuto di oggi, e sapere dove lavorano e cosa producono i fabbri d’arte. Domenica 9 maggio alle ore 18 saranno messi all’asta i lavori di forgiatura estemporanea eseguiti dai fabbri. Il ricavato andrà a beneficio della Comunità di Villa S. Francesco di Facen di Pedavena.
Mostra Antologica Il progetto del Maestro Toni Benetton è stato scelto come monumento ai caduti della città di Lidice. L’11 novembre 2003 alla presenza di personalità di spicco del mondo della politica è stato ufficialmente presentato il progetto definitivo per la realizzazione dell’opera che sarà posta nella piana di Lidice nella Repubblica Ceca. Con un concorso internazionale è stato scelto il progetto del Maestro Toni Benetton, con la seguente motivazione:“L’opera
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