Bar design

Servizio di Barbara Olivieri, architetto

Nell’autunno scorso a Milano, in via Piero della Francesca (zona Corso Sempione), ha aperto Kineo, un bar la cui particolarità è di essere completamente nero. Un luogo opposto ma anche gemello di un altro locale (bar – ristorante) situato nelle immediate vicinanze, chiamato Chatulle (aperto nel 2002), completamente bianco. Entrambe i locali, dalle linee essenziali ed eleganti, sono stati ideati da Giuseppe Scalise, già creatore dell’adiacente Gattopardo (ambientato in una chiesa sconsacrata) ed evidenziano un percorso creativo ben preciso, rappresentando due facce della stessa medaglia. Innanzitutto per i “non colori” usati: bianco (somma di tutti i colori dello spettro), nero (negazione di tutti i colori dello spettro). Poi per le linee: lo Chatulle dalle linee più morbide (più femminili, evidenziate da tende in tulle ed impreziosito da un lampadario in cristallo), il Kineo dalle linee più dure (più maschile, evidenziato da un design più lineare e minimalista).

Nelle foto: Varie immagini del locale; si può osservare l’effetto delle gole luminose radenti alle tende in tulle bianco.
Immagine del bancone realizzato in acciaio e capitonnè bianco, sormontato da un lampadario in cristallo

Ne derivano due ambienti completamente diversi: uno luminoso, romantico e rarefatto (Chatulle); l’altro cupo, notturno e sensuale (Kineo). La differenza cromatica viene evidenziata dalla scelta delle sorgenti luminose: paradossalmente per entrambi gli ambienti sono state preferite lampade ad incandescenza in grado di fornire luce a tonalità calda a cui i due “non colori” rispondono in maniera completamente differente. Il bianco riflette totalmente la radiazione luminosa, mentre il nero – per le sue caratteristiche “fisiche” – la assorbe completamente. In entrambi gli ambienti le “gole luminose” (sorgenti installate in nicchie) sono una caratteristica illuminotecnica fondamentale. La luce emerge radente alle superfici fornendo effetti suggestivi volti a smaterializzare le pareti attraverso la cancellazione degli spigoli degli spazi.

Nelle foto: Un’mmagine del piano interrato che ospita un secondo bar.
Immagini del bancone del bar al piano terra, realizzato in acciaio nero e capitonnè nero; nelle mensole e nel bancone sono inserite le sorgenti Linestra, lampade ad incandescenza lineari. Il taglio curvo sulla parete (a sinistra nella foto) rivela un caminetto.
Immagini del locale a piano terra; rivestito in marmo nero (sia pavimento che pareti); nelle mensole sono inserite le sorgenti Linestra, lampade ad incandescenza lineari.

In questo caso sono state scelte sorgenti Linestra: lampade lineari ad incandescenza (simili nell’aspetto alle armature fluorescenti) che permettono la “dimmerabilità”, ossia la regolabilità, dell’intensità luminosa. Nello Chatulle i fasci di luce provenienti dalle gole luminose vengono alterati con l’utilizzo di tende in tulle bianco, creando un effetto di morbidi aloni luminosi; nel Kineo la luce radente viene lasciata nuda, senza artefatti ottenendo un effetto più netto. L’atmosfera romantica dello Chatulle è supportata anche dall’impiego di candele bianche: sono state scelte di una cera particolare. Da spente, sembrano di una tonalità fredda ma accese liberano una luce calda, in sintonia con la filosofia luminosa del locale.

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Le altre sorgenti sono faretti alogeni (ad incasso nello Chatulle e nella composizione a “cestello” nel Kineo), che offrono un servizio di supporto all’illuminazione scenica. Per quanto riguarda i nomi sono entrambi di pura invenzione, ma anch’essi rivelano le due anime degli ambienti: Chatulle ha un suono più soft, mentre Kineo produce un suono più duro e secco. Un’ultima menzione sui materiali: per il Kineo è preponderante il marmo nero sia a pavimento che sulle pareti e capitonnè nero per arredi e bancone; per lo Chatulle è stato scelto marmo bianco per il pavimento, smalto per le pareti e capitonnè di colore bianco.

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