Attualità e conservazione

Progetto di Antonio Sabatino,
servizio di Luisa Carrara,
testo di Walter Pagliero,
foto di Fabrizio Gini

Quando si interviene per rendere più attuale un appartamento di pregio costruito tra le due guerre e se ne vogliono però salvare le caratteristiche spaziali (tante stanze a sé stanti con alti soffitti a padiglione) e decorative (gli stucchi su pareti e soffitti), chi deve fare la ristrutturazione è posto davanti al solito dilemma: salvare o innovare? La stuttura a camere separate è ancora quella ottocentesca, la modernità impone invece un più libero fluire degli spazi e della
luce tra le varie zone funzionali.

In questo caso la decisione è stata salomonica: salvare il pregevole impianto volumetrico e decorativo dell’insieme togliendo solo le porte e allargando questi passaggi tra stanza e stanza. Era l’uovo di Colombo (non per nulla siamo a Genova) e il risultato è un valido compromesso tra attualità e conservazione. Tale intervento è stato seguito da altre trasformazioni nella stessa direzione, che si può sintetizzare nella parola d’ordine “unificare colori e materiali”. Per tutte le pareti è stata usata la stessa tinteggiatura color albicocca, che contrasta piacevolmente col bianco degli stucchi, mentre per i pavimenti si è mantenuto il bellissimo parquet originale, e dove non c’era (in cucina come nei bagni) si è utilizzato uno stesso tipo di marmo. L’illuminazione artificiale ha come base una serie di appliques di Murano della ditta I Tre che si ritrovano in tutte le stanze. Le tende, un particolare che dà molto carattere alla casa, sono tutte bianche, vaporose e doppie: le prime arricciate davanti ai vetri e le seconde, più distanziate, appese a un’asta decorativa.

Questi sono gli elementi in comune; dopodiché ogni stanza è caratterizzata secondo le sue funzioni. La cucina, ad esempio, è dominata dalla grande cappa aspirante a cilindro, in acciaio spazzolato, che sovrasta il piano di lavoro in marmo di Carrara. Il piano cottura, disegnato da Renzo Piano, è inserito in un mobile complesso “a isola” che ha un piacevole gioco cromatico tra la laccatura color tortora in poliestere e il piano con i profili in un raffinato grigio pallido. In questo “blocco” ci sono dei piani estraibili da utilizzare per una colazione o uno spuntino in cucina. Attraverso due aperture dalla cucina si passa alla zona pranzo, dove è stata ricavata una comoda dispensa rubando un metro del suo volume. Il bagno lo si è voluto diviso in due, una parte per lei e una per lui, con una porta comunicante e una sola grande vasca idromassaggio.

I sanitari minimalisti e preziosi, di produzione Ideal Standard, sono progettati dal noto designer Antonio Citterio. Tutto l’ambiente è rivestito in vero marmo di Carrara (mentre la tendenza oggi è di sostituire il marmo con ceramiche che lo imitano). Una delle sue finestre si apre su un piccolo giardino d’inverno, di forma triangolare, ricavato da un balconcino: è quanto basta per avere un contatto simbolico con la natura. La camera ha un letto tessile dalle forme primarie rivestite in bianco e in due toni di rosso. L’insieme dell’arredamento è semplice e rigoroso; volutamente non all’avanguardia, si prediligono quelle forme che sfidano il tempo e che tollerano bene la presenza sia di vecchi mobili di famiglia sia di pezzi storici di design. Qui tutto, più che sotto l’insegna del minimalismo, è sotto quella dell’understatement, del non voler apparire; anche se i dettagli sono tutti curati e spesso di grande pregio, il risultato non vuol essere altro che “di buon gusto”. Anche questo è un modo gradevole e molto civile di autorappresentarsi.

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