Atmosfere di campagna


Vivere felici in campagna

Immerse in una vegetazione rigogliosa, in un caso selvaggia nell’altro curata e lussureggiante, si celano due dimore stilisticamente in antitesi ma con un comun denominatore: l’amore per l’arte e la natura.

Pur così diverse nello stile architettonico e nell’arredamento, le abitazioni che vi presentiamo in queste pagine hanno catturato la nostra attenzione per quel “je ne sais quoi” che le rende uniche, nell’atmosfera e nello stile. La prima
è un insolito rifugio per le vacanze, ricavato dal vagone di un treno; la seconda, una splendida villa in Sardegna, utilizzata come abitazione permanente. L’una in stile povero, l’altra sofisticata e minimalista. In entrambi i casi è protagonista la natura con le sue atmosfere solari e i suoni ritmici scanditi dal vento e dall’acqua. Due incantevoli rifugi nel verde dove l’arte è di casa, nel recupero di mobili antichi per l’una, nella realizzazione di sculture lignee per l’altra.

1. La zona relax è circondata da piante di bambù che rievocano un clima esotico.
2. Gli alberi si attorcigliano davanti all’ingresso formando uno scudo protettivo.
3. Nei tragitti trascorsi sul vagone di un treno, lo stretto spazio che occupiamo diventa provvisoriamente la nostra dimora. Forse perché scorrono davanti a noi paesaggi e vite diverse, il treno amplifica la nostra immaginazione. Così ci sentiamo come “L’uomo che guardava passare i treni” di Georges Simenon, proviamo “quella certa emozione furtiva” nell’ipotizzare il “mistero dei viaggiatori”. Ma questa volta il treno, raggiunta la sua destinazione, si è trasformato in una vera casa.

1. Il vagone, rifugio per le vacanze, si trova all’altezza del parallelo che attraversa l’Italia Centrale, in una zona lievemente collinare. La duplice colorazione delle pareti lo mimetizza discretamente nella natura: nel lato nord, un verde salvia; nel lato a sud, un rosso terracotta riprende il colore della terra.
2. Questa cassettiera in legno presa al mercatino dell’antiquariato di Porta Portese, a Roma si caratterizza per le maniglie in ottone a forma di conchiglia mentre sopra è appoggiata un’edicola in legno chiaro che custodisce
segretamente oggetti personali della padrona di casa. Le tende avvolgibili in canniciato che lasciano passare una leggera brezza creano una tenue penombra.
3. Una vecchia sdraio in legno, verniciata di verde, invita al riposo, dopo una doccia rinfrescante all’aperto. Nella pensilina del vagone è stata infatti creata una parete doccia rivestita di piastrelle quadrate, dalle diverse sfumature come fossero riflessi dei colori del fiume. Come in un’oasi equatoriale, si possono udire i cinguettii degli uccelli, il
fruscio delle foglie accarezzate dal vento e lo scorrere dell’acqua del ruscello sottostante.

4. Anche nella zona adibita alla cucina sono stati scelti mobili recuperati nei mercatini delle pulci, ripuliti e restaurati con amore dalla proprietaria. Ad esempio, la piattaia è stata acquistata presso un mercatino toscano e il tavolo pieghevole a Roma. Il piano a cerniera è della metà dell’800 ed è spesso trasportato all’esterno per gustare deliziosi pasti a contatto con la natura. Le porte scorrevoli, lasciate su entrambi i lati aperte, sembrano dare il benvenuto.
5. Nel salottino, intimo e raccolto, un antico specchio amplifica la dimensione della stanza.
Alla parete è appesa una sacca che ricorda la gerla che i contadini utilizzavano per trasportare la paglia: simbolo di una vita semplice e ordinata, vissuta in piena armonia con la natura. Non mancano peraltro i comfort essenziali
come la luce elettrica e l’acqua corrente.

“Quando una persona è benefica e umana allora
dalla sua azione derivano alla società felicità
e soddisfazione. Ciò che è moralmente buono
quindi è anche utile e benefico. E crea felicità.”
(David Hume)

2. Nella pagina precedente, è raffigurata la zona studio, costruita come un parallelepipedo: sui due lati, le gallerie che, salendo con un andamento a rampa, conducono ai piani superiori. Sulla destra, un primo piano sulle opere delproprietario: le sculture lignee d’arte povera, la cornice e un’opera del periodo figurativo,
realizzata ad olio su tavola settecentesca, che rappresenta un telo bianco da studio.
3. In queste immagini, il soggiorno con il divano in muratura, rivestito in marmo di Carrara, offre una semplice base per la seduta imbottita di cotone. In ogni angolo della casa le collezioni di opere, in costruzione o appena rientrate dalle mostre, sembrano dialogare tra loro e con tutto ciò che le circonda, rivelando la creatività artistica dell’autore, descrivendone la storia e l’evoluzione stilistica.
4. In tutta la casa, compresi verande e terrazzi, il pavimento è in trachite rosa levigata in opera e a forte spessore. La scelta di questa pietra sarda di origine neovulcanica impreziosisce ancora di più la casa: la ritroviamo infatti nelle più antiche e importanti cattedrali dell’isola fin dall’XI secolo. I colori predominanti sono il bianco, per le pareti e gli arredi, e l’oro per le cornici, sempre sistemate in un gioco simmetrico, o per le opere, come quella nell’immagine a sinistra.

 

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