Un nuovo rapporto con l’arte

In questa abitazione – ci spiega l’architetto Andrea Lupacchini – ho ripreso un concept della tradizione abitativa giapponese, quella della casa suddivisa da pareti mobili in carta di riso che si aprono e chiudono per dare agli ambienti forme diverse, e ho inserito l’arte sotto forma di grandi pareti interamente dipinte che scorrono su binari a scomparsa, in modo che spostandosi nello spazio creano ambienti ed emozioni differenti.” Questi quadri/pareti – mobili così integrati nell’architettura risultano avere grandi effetti emozionali che variano in base all’uso o agli eventi che si alternano in una giornata. Con loro è possibile schermare l’ingresso dalla zona living, per dare più privacy e far scoprire a poco a poco lo spazio interno.
O separare la zona pranzo dalla zona living, per dimenticare la cena quando si passa dal cibo alla conversazione. Lupacchini, con i quadri, crea diaframmi mobili funzionali alla definizione degli spazi. Così, con questo nuovo concetto, l’arte non è più solo un orpello, ma diventa uno strumento materiale.
Altri scatti digitando: http://pro.dibaio.com/andrea-lupacchiniFulcro della collezione disegnata dallo Studio Nendo “Decoboco” è un sistema di sedute componibili caratterizzato da cuscini di seduta di altezze diverse che realizzano un gioco asimmetrico, Arketipo.
Più info digitando: http://pro.dibaio.com/decoboco-arketipo

“Night&Day” è un sistema di sedute improntato al tema della versatilità.
Le diverse soluzioni – progettate da Patricia Urquiola per Molteni – sono tutte basate sul concetto di trasformabilità.
Più info digitando: http://pro.dibaio.com/divani-molteni

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