Arte topiaria intorno alla piscina

Un universo a parte, che si riconosce come interamente proprio; un ambiente completo, che permette un’identificazione totale, poiché è l’esplicitazione del proprio modo di sentire la vita. Quando la casa è pensata fino in fondo, vi si riconosce l’intimità della persona, della famiglia. E questa casa abita con coerenza Anzio uno di quei centri coinvolti da tempo nel campo gravitazionale della megalopoli romana, ma ancora conserva il proprio genius loci, in cui si mescolano rimembranze della spianata un tempo acquitrinosa e le case al mare che datano dall’epoca del primo razionalismo. Qui Romano Mastrella ha le proprie radici, e il suo spirito da designer lo spingono a reinterpretarlo con levità. La casa resta incapsulata tra gli alberi. E la piscina ne completa la presenza, corredando il prato con una gemma di colore azzurro.
Un pentagono schiacciato, o un triangolo con due angoli tronchi: le ridotte dimensioni e l’inconsueta geometria ne fanno un momento in cui convergono essenzialità e giocosità. La pluralità di spigoli si stempera nel rapporto con la casa, da cui emergono forme cilindriche, come gli alberi scolpiti dall’arte topiaria.Il cotto è inteso come testimonianza di un’epoca e di uno stile di vita: il ricordo dell’opera compiuta con le mani che, pur vivendo nell’era delle macchine, non va dimenticata.
Di qui i rivestimenti di alcune porzioni della casa e del bordo vasca, col colore del mattone.
La minuta irregolarità dell’argilla dà un tono di atemporalità al disegno, lo toglie dalla contestualità sfuggente del momento e lo proietta nell’empireo di quel che permane.
Quasi a confermare quest’inclinazione, ecco una scultura classica su di un’erma accanto alla vasca, e, di fronte a questa, una panca di raffinata modernità, frutto di quell’arte del design che appassiona Mastrella.
La giustapposizione tra classico e contemporaneo crea una polarità entro la quale si distende la logica dell’abitare: in un ambiente limitato, ma capace di spaziare nel tempo e nelle suggestioni.Romano Mastrella dal 1976 svolge attività indipendente nel campo della comunicazione visiva, dell’Industrial ed Exhibition Design. Dal 1976 al 1980 cura l’immagine coordinata del Teatro dell’Opera di Roma. Nel 1981 fonda “La Mano Editore” con la quale collaborano tra gli altri C. Capotondi, P. Perrone, B. Munari, M. Russo, A. Tot, F. Mastrella. Nel 1985 si associa al padre, Leopoldo, nello Studio Mastrella che sviluppa progetti di architettura, interior design e planning. Dal 1993 coordina l’Archivio Internazionale di grafica Mare Design.

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