Architettura è rispetto dell’ambiente


Il Vescovo di Alessandria, S.E. Mons. Giuseppe Versaldi, ricorda il ruolo della Chiesa nel diffondere la cultura della difesa del Creato, con un attivo atteggiamento di cura verso l’ecologia fisica, che è inscindibile dall’ecologia umana. Su tali tematiche saranno improntati i futuri interventi di conservazione, ristrutturazione o costruzione.

"Negli interventi
di recupero di chiese
o strutture ecclesiastiche
e in edifici di nuova
costruzione è necessario
alimentare il legame forte
tra la promozione umana
e il rispetto
dell’ambiente"

S.E. Mons. Giuseppe Versaldi

Come si pone, e si è posta in questi ultimi anni, la Chiesa nei confronti dei temi della sostenibilità e del degrado ambientale?

La Chiesa, in questi ultimi anni, ha offerto un valido contributo alla riflessione critica sui vari temi riguardanti il degrado
ambientale, offrendo una prospettiva di riflessione differente rispetto a un approccio ambientalista che può essere identificato da una parte come un astratto amore per la natura o dall’altra come un approccio volto a un risparmio delle risorse energetiche, viste unicamente in funzione di una valutazione economica.
Già nel 1974, un convegno di studio del Consiglio Ecumenico delle Chiese affrontava i temi ambientali utilizzando termini che oggi sono ben presenti nella società quali “sostenibilità” o “società sostenibile”.
Fondamentali in tal senso sono sicuramente le riflessioni, maturate in ambito ecumenico, sul ruolo dell’umanità in un mondo materialista e consumista oggi fortemente in crisi, e sulla responsabilità che ogni singolo essere umano ha nei confronti del Creato.
Possiamo così accostare la crisi morale che sta vivendo oggi l’uomo alla crisi ambientale che sta vivendo il nostro ecosistema (inquinamento nelle sue diverse forme, mutamento climatico, riduzione della biodiversità, crisi delle
risorse idriche, ecc.). A questo proposito, indicativo è il titolo Dio pose l’uomo nel giardino dell’ Eden perché lo coltivasse e lo custodisse (Gn 2,15) del Sussidio preparato dalla Commissione Episcopale per i Problemi Sociali e il Lavoro, la Giustizia e la Pace e dalla Commissione Episcopale per l’Ecumenismo e il Dialogo in occasione della Giornata per la Salvaguardia del Creato, celebrata il 1° settembre 2006.
Nel documento, preparato dalle due Commissioni della CEI, vengono evidenziati da una parte il tema della “crisi ecologica” e dall’altra la “necessità di un dialogo ecumenico fondato sui temi ambientali”, quali temi condivisi da tutti i cristiani, sulla base di un comune sentire per un reciproco arricchimento.
Nella società contemporanea quindi la Chiesa può e deve dare un contributo fondamentale sui temi relativi al degrado ambientale che sta vivendo il Creato, e può fare questo fornendo spunti ed indicazioni che abbraccino una più generale rinascita dell’uomo.

Occasione proposta e vissuta recentemente in occasione del Convegno nazionale sugli edifici di culto nell’orizzonte della sostenibilità, tenutosi a Roma dal 14 al 16 Aprile 2008…

Certamente il Convegno Nazionale ha portato l’attenzione sull’imprescindibile rapporto tra l’uomo e il Creato, analizzando la relazione esistente tra il costruire e l’ambiente e offrendo un valido e sostanzioso contributo all’approfondimento del tema della bioarchitettura applicato alla tipologia costruttiva degli edifici di culto, antichi e nuovi, visti nell’orizzonte della sostenibilità. Sia negli interventi di recupero di chiese o strutture ecclesiastiche, che in edifici di nuova costruzione è necessario alimentare il legame forte che intercorre tra la promozione umana e il rispetto dell’ambiente e la presa di coscienza che ogni intervento di recupero o nuova costruzione di edifici ecclesiastici è una testimonianza ulteriore di salvaguardia del Creato e di vicinanza all’uomo del nostro tempo e delle future generazioni;
elemento che promuove non solo un’ecologia fisica, ma anche un’ecologia umana.
Mi sto adoperando per realizzare in un futuro prossimo un Museo diocesano, in cui raccogliere le varie testimonianze artistiche e architettoniche della Diocesi di Alessandria, in un territorio ricco di storia quale è il Monferrato e che dovrà tener conto dei principi affrontati durante il Convegno Nazionale.

Il riferimento a un’ecologia fisica e un’ecologia umana richiama le indicazioni di Benedetto XVI e di Giovanni
Paolo II sulla salvaguardia del Creato…

Diversi e accorati sono stati gli appelli, sia del Pontefice Benedetto XVI, volti soprattutto al “superamento del degrado ambientale che oggi rende particolarmente insostenibile l’esistenza dei poveri”, in cui il Creato è definito un “grande dono di Dio esposto a seri rischi da scelte di vita che possono degradarlo”, sia i richiami di Giovanni Paolo II a una
“conversione ecologica”, in cui tale conversione va oltre un’ecologia fisica, volta alla tutela dell’habitat dei vari esseri viventi, e procede nella direzione di un’ecologia umana.
Ecologia umana che renda più dignitosa l’esistenza delle creature, garantendo così la protezione della vita in tutte le sue manifestazioni e preparando per le generazioni future un ambiente più vicino al progetto del Creatore, che è un progetto di amore.
Queste indicazioni e riflessioni sono sfociate nella Giornata per la Salvaguardia del Creato, celebrata per la prima volta in Italia e in sincronia con le diverse Chiese e Comunità ecclesiali europee il 1° settembre 2006.

Che importanza riveste quindi la celebrazione di una giornata dedicata alla salvaguardia del Creatonelle nostre comunità?
La celebrazione cristiana di una giornata dedicata al Creato e alla sal
vaguardia ambientale può essere l’occasione per ogni parrocchia della nostra Diocesi di vivere e promuovere a livello comunitario una riflessione sul ruolo e sulla responsabilità dell’uomo quale custode prescelto del Creato, fornendo un ulteriore arricchimento alla sensibilizzazione della società sul tema più ampio del rispetto della vita e della salute dell’uomo.

Fabio R. Sciacca, architetto

 

 

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