Palazzo Chiaramonte Steri

Il documentario-intervista realizzato nel maggio del 2010 presso lo studio dell’architetto Roberto Calandra, è stata una felice occasione per rileggere un capitolo di storia dell’architettura contemporanea che rientra in una breve, ma intensa, parentesi che ha permeato la Sicilia nel trentennio a partire dagli anni settanta.
Il contributo nato da questa intervista, infatti, ci costringe a riflettere sulle complessità culturali sollevate dal progetto di recupero di un edificio come Palazzo Chiaramonte Steri, il quale rappresenta un egregio esempio per i giovani architetti che si accingono a comprendere la disciplina del restauro architettonico.
Costruito al principio del XIV secolo come residenza urbana con funzioni pubbliche da Giovanni Chiaramonte il Vecchio nel momento di massima ascesa del potere feudale di una delle più influenti famiglie siciliane del tempo, nel 1392 il Palazzo entra a far parte del patrimonio reale divenendo via via sede regia, Tribunale della Santa Inquisizione, Rifugio dei Poveri e infine, fino al 1958, sede degli Uffici giudiziari; sarà così oggetto di complesse vicende e profonde trasformazioni che ne comprometteranno, fino ai recenti restauri, la riconoscibilità dell’organismo originario…

L’articolo completo è disponibile in
ARCHITETTURA E CITTA’ 6
Acquistalo online o in Edicola!

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)