Archeologia

Archeologia

l termine greco káminos (da cui deriva il latino caminus) è connesso con il termine antico kameni, che vuol dire ‘pietra’. Ecco che si apre lo squarcio nella storia ancestrale e navighiamo in quel mondo fantastico affondato nell’antichità: l’immagine è quella dei nomadi che transitano nelle valli dell’Illiria e si spingono giù fino all’Attica, alla Ionia, alla Pieria, e verso il nord, dove stanno i Celti, gli Ungari, i Germani. Dalla pietra nasce la scintilla che fa bruciare le foglie secche, e la pietra è lo strumento che delimita la fiamma e impedisce che incendi ciò che l’uomo non vuole che bruci. Ecco che l’accostamento tra fuoco e pietra è immediato e logico: l’antico kameni (pietra) si fa káminos nella più evoluta cultura greca, in cui il fuoco è già elemento addomesticato, cioè sottoposto al potere dell’essere umano, ‘usato nella casa’. E káminos vuol dire “stufa, forno, fornace”: la pietra su cui posava il fuoco, nella casa. Ecco che il binomio pietra-fuoco
resta indissolubile”.
(DA: GIUSEPPE MARIA JONGHI LAVARINI, EDITORIALE, IL CAMINO N. 82, DI BAIO EDITORE)

La pietra del fuoco è stata
utilizzata per secoli, ad
esempio, nelle capanne dei
pescatori, come testimonia
questa stampa del 1885.
(ARCHIVIO STORICO DI BAIO)
Il camino dei Reti
Il Museo Archeologico dell’Alto Adige, a Bolzano racconta la preistoria e la protostoria dell’Alto Adige, dalla fine dell’ultima era glaciale (11.000 a.C.) fino all’epoca di Carlo Magno. La sua fama internazionale è dovuta alla presenza dell’uomo venuto dal ghiaccio, l’antichissima mummia (5300/5100 anni di età) ritrovata nel settembre del 1991 a 3210 m di quota, perfettamente
conservata dal gelo. Il Museo, grazie a una ricca documentazione
di insediamenti Reti, una popolazione locale dell’età del bronzo, ha
ricostruito in scala naturale una casa dell’epoca con il basamento in pietra e gli elevati in legno, il grande camino, la sua cappa, gli alari, le mensole, le panche, gli strumenti di lavoro, il tetto, in zolle o paglia, a uno o due spioventi.
(DA: IL CAMINO, N. 80, DI BAIO EDITORE)
© Museo Archeologico dell’Alto Adige.
Foto: Benno Baumgarten

Principium dimidium totius.
L’inizio è la metà del tutto.

Appuntamento con la Storia

125000-40000 a.C.
L’uomo di Neandertal è già un abile costruttore di attrezzi, sono presenti le premesse culturali per promuovere lo sviluppo dell’attività artistica.
4500-3500 a.C. 2540 a.C 2000-1570 a.C.
Italia settentrionale.
a questo periodo
risalgono i primi veri
villaggi agricoli.
Egitto. Il faraone Cheope fa costruire da Hemiunu la prima piramide di Giza.
Dimensioni: base 230 m per lato e altezza 146 m.
Creta. Periodo medio Minoico, vengono costruiti gli splendidi Palazzi di Cnosso, Festo e si diffondono le ville di campagna.
Cratività e archeologia: La protostoria è fonte d’ispirazione per gli alari contemporanei
Dalle testimonianze archeologiche emerse nell’area di Sesto Calende (VA) che documentano la presenza di una comunità stabilmente insediata nel territorio da 3000 anni è nato il progetto che presentiamo: un esempio d’interazione feconda tra creatività e archeologia. Il punto di partenza è la cultura di Golasecca, ovvero la cultura protostorica diffusa nella prima età del ferro (IX e V sec. A.C.) nell’Italia nord occidentale, Lombardia e Piemonte specialmente nel territorio del Lago Maggiore (siti di Golasecca e Castelletto). Una civiltà caratterizzata da manufatti artistici molto suggestivi: vasi e urne in bronzo o terracotta, decorati con motivi geometrici, animalistici o con figure umane che sono le più antiche espressioni d’arte del nord Italia. Ora fonte d’ispirazione, per una ricerca di motivi decorativi per inediti alari sviluppata da ART FENCE CAMINO in collaborazione con l’architetto Giuseppe Coarezza.
Particolare della decorazione impressa a finta cordicella su un urna proveniente dalla località Presualdo
di Sesto Calende. “La tipica lavorazione con tratti a torciglione, appartiene al repertorio decorativo che ricorre
in svariati reperti. Qui è riproposta come motivo ornamentale per un alare le
cui forme stilizzate richiamano una coppia di cavalli in corsa”.
(FOTO TRATTE DA AA.VV. LA RACCOLTA ARCHEOLOGICA E IL TERRITORIO, MUSEO CIVICO DI SESTO CALENDE)
Schizzo progettuale dell’architetto Coarezza e ART
FENCE CAMINO per alari contemporanei ispirati
ai manufatti di Golasecca. La bellezza è racchiusa
nella sapienza della millenaria
tradizione artigianale del ferro battuto.

Appuntamento con la Storia

566 a.C. 520 a.C. 509 a.C 135 a.C.
Atene. Istituzione dei giochi
panatenaici quadriennali con
produzione di anfore con la dea Atena e scene di atletica.
Atene. Costruzione del Tempio di Atena sull’Acropoli con il primo fronte lavorato a tutto tondo. Roma. Inaugurazione
del tempio dedicato a Giove Capitolino.
Pompei.
Sono realizzati
affreschi della
Casa del Fauno.
‘Alle origini di Treviso’ trent’anni di scavi hanno riportato alla luce dall’abitato del villaggio del Bronzo (XVI sec. a.C.) all’abitato dei Veneti antichi fino alla nascita
del municipium romano. “… al focolare essa siede, nella luce e del fuoco, filando stami dai bagliori marini…” (Omero Odissea VI, 305-306). Il focolare e i suoi
arredi: gli strumenti della filatura e della tessitura e gli
oggetti del culto domestico ( X – IX sec. a.C.).
(DA: SEDI MUSEALI TREVISO)
Per accendere il fuoco
Primitivi sistemi di accensione del fuoco. Il primo
espediente usato per ottenere il fuoco consiste
nel confricare insieme due pezzi di legno secco.
Un procedimento che si perfezionò con il passare
nel tempo. come dimostrano le immagini.
(DA: IL CAMINO N. 84, DI BAIO EDITORE)
Focolari aperti
Dalle abitazioni a cielo aperto di Seine-et-Marne in Francia, si è dedotto che la vita si svolgeva presso l’imboccatura
della grotta dove erano sistemati dei piccoli focolari aperti, che oltre a servire per la cucina provvedevano, tramite un ingegnoso sistema, al riscaldamento, infatti le braci ancora ardenti, venivano coperte con ciottoli e sassi che accumulavano il calore trasformandosi poi in funzionali ‘caloriferi’. Un metodo che ricorda il principio
della sauna, o degli scaldini da letto usati anche dai nostri bisnonni.

Appuntamento con la storia

50 a.C. 27 a.C.
Roma. Si sviluppa un commercio antiquario e un appassionato collezionismo.

Roma. Vitruvio scrive il De Architectura, primo trattato sistematico di architettura greco-romana. Testo fondamentale per gli architetti di ogni epoca.
27-14 a.C
64-68 a.C.
Roma.
Età di Augusto. Vengono realizzate abitazioni di 4/5 piani.

Nell’immagine: (DA: LA CASA DIMENTICATA, DI BAIO EDITORE)

Roma.
È realizzata la Domus Aurea
di Nerone.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)