APRIRSI ALLA LUCE E ALLA NATURA


Vivere in simbiosi con l’ambiente.

Testo di Roberto Summer, architetto
Foto Margherita del Piano

La coppia con due figlie (e una terza in arrivo) che ora abita questa casa veniva da una ricerca lunga e difficile, visto che voleva un luogo per abitare in campagna ma non esattamente una casa di campagna: aveva ripetutamente
provato a spiegare alle agenzie quello che desiderava, ma era come descrivere a un cieco i colori, e ogni volta che veniva condotta a visitare una nuova soluzione abitativa era una delusione. Finalmente, quando pensava di aver perso ogni speranza, ha visto questo grande prato e un bosco di un ettaro, degradante verso una forra naturale, con castagni, faggi, querce, carpini e betulle, in una zona incontaminata e protetta, a ridosso del Parco del Cormor, a pochi chilometri a nord di Udine.

Le magiche luci dell’imbrunire mettono in rilievo il dialogo tra la casa e l’ambiente, tra le forme squadrate dell’architettura preesistente rese più aperte e quelle sinuose ricreate nel paesaggio, come la piscina a forma di fagiolo.
L’architettura della casa è stata aperta grazie alle grandi vetrate e allo sventramento di molte pareti interne, mentre le forme ondulate e sinuose che si inseguono raccordano la casa all’ambiente con la tettoia a visiera e con i
percorsi in legno, e continuano nel prato con i terrazzamenti circolari digradanti.

Tutta la casa è stata completamente riprogettata perché
divenisse parte integrante del bellissimo ambiente naturale.

I divani minimalisti sono ricoperti in tessuti molto colorati per legare con i pezzi etnici.
La stufa in maiolica a pianta ovale domina la zona pranzo, Thun.

Quello era il luogo magico immaginato. Costruita su un rilievo al centro della proprietà, aveva le dimensioni giuste per la famiglia, ma con un aspetto irrimediabilmente chiuso e ostile, costruita con materiali solidi e molto costosi ma orientata verso quei valori di “friulanità” che erano l’opposto di ciò che volevano i nuovi proprietari. Come dunque assecondare il ”genius loci” e nello stesso tempo trasformare la casa rendendola armonica al fantastico sito? Un amico architetto e un designer fuori dagli schemi, provando e riprovando, hanno finalmente trovato la soluzione giusta. L’idea portante era che non ci dovesse essere un limite tra dentro e fuori e che quindi fosse imperativo
consentire al bosco e all’ambiente naturale di “entrare” nella casa.
L’apertura della casa verso l’esterno con grandi vetrate e l’abbattimento di molte pareti interne, il taglio di quell’inutile, odiato e incombente cemento armato, con un ricalcolo statico dell’intero edificio (il Friuli è una delle regioni a maggior rischio sismico), hanno segnato il primo importante cambiamento; quindi la posa del pavimento in teak a doghe larghe dentro e fuori la casa, senza soluzione di continuità, ha creato quel “tutt’uno” che si cercava.

QUALITÀ DELL’INTERVENTO

Centralità del progetto: aprire la casa all’esterno per aumentare il contatto visivo con la natura.
Ammorbidire l’architettura preesistente con forme tondeggianti, come la piscina e i gradini in legno.
Innovazione: l’attento studio paesaggistico e delle essenze autoctone alla base del progetto giardino.
Uso dei materiali: i pavimenti interni ed esterni sono in legno di teak perché resistente sia al calpestio che alle intemperie. I tappeti con disegni tradizionali hanno il compito di interromperli e di animarli.
Nuove tecnologie: i pannelli solari nel tetto di rame per scaldare la casa e l’acqua della piscina.

La camera da letto, arredata con mobili etnici, ha due pareti vetrate con vista sul bosco.
Gli angoli del bagno sono smussati e le pareti forate da nicchie decorative.

In Edicola

Poi hanno mirabilmente completato il disegno che era nella mente dei nuovi proprietari con il proseguimento delle linee sinuose all’esterno come elemento di continuità, i pannelli solari annegati nel tetto di rame per prolungare la breve estate friulano e scaldare l’acqua della piscina, l’attento studio paesaggistico della parte coltivata con un
naturale passaggio verso il selvatico (dove si lasciano agevolmente osservare picchi, scoiattoli, ricci, rospi, lepri e rapaci ). Tutto questo ha loro consentito di vivere nella casa perfetta che sognavano. L’interno è caratterizzato da
scelte attente e meditate, con gusto per la ricerca e la sperimentazione che hanno prodotto interventi di grande fantasia formale e decorativa (a opera sia del padrone di casa che di artisti amici) e scelte di raffinatezza esclusiva,
come l’inserimento di numerosi pezzi autentici di provenienza etnica.

Condividi

Utilizziamo i cookie per offrirti la migliore esperienza sul nostro sito web.
Puoi scoprire di più su quali cookie stiamo utilizzando o come disattivarli nella pagine(cookie)(technical cookies) (statistics cookies)(profiling cookies)