Frank Lloyd Wright
Ab uno disce omnes. Da uno capisci come sono tutti (Virgilio – Eneide, 2, 65)
1936 casa sulla cascata USA, Pennsylvania. È la famosa casa Kaufmann a Bear Run chiamata “casa sulla cascata”, dell’architetto statunitense Frank Lloyd Wright (1867-1959). Caposcuola indiscusso della modernità non solo in America, Wright fa qui emergere una perfetta sintesi tra architettura e natura in un nuovo tipo d’interazione tra interno ed esterno. Per dirlo con le sue parole “i muri continui unificano lo spazio e congiungono il tutto in un organismo articolato, in modo che luce, aria e vista possano conferirgli un senso di unità”. Il camino, costruito sopra il sasso originario, simboleggia la forza e l’ordine della natura. Di esso ha scritto: “provavo conforto a vedere il fuoco ardere nel profondo delle solide mura della casa”. Per Wright la casa è un rifugio e la natura è un elemento di pura energia da cui non bisognerebbe mai allontanarsi.
Alvar Aalto
Unicuique sua domus nota. Ognuno conosce la sua casa (Cicerone – Epistulae ad Quintum fratrem, 1, 1, 45)
1938 Villa Mairea
Finlandia. Villa Mairea a Noormarkku progettata da Alvar Aalto (1898-1976), architetto, designer e urbanista finlandese. Riprende il concetto di casa come macchina da abitare concepita in modo strettamente funzionale, ma vi aggiunge una nota di calda naturalità grazie ai materiali scelti, il legno e la pietra locale, disinvoltamente accostati ai montanti in ferro lasciati a vista. Il camino da esterno (qui a destra), che riscalda un tavolo da pranzo e meditazione protetto solo da una pensilina, sembra un prodotto di architettura spontanea eseguito da un contadino con le sue mani all’interno di un’architettura d’avanguardia. Tali sono le sorprese degli spiriti nordici: spesso raffinatamente intellettuali, rimangono sempre legati a un confronto quotidiano con la natura, non volendo dimenticare le loro origini ancestrali profondamente silvestri.
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