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CONOSCERE LE PIANTE CHE LE PROVOCANO, E QUANDO SONO PIÙ “PERICOLOSE”, È IMPORTANTE PER POTER GODERE AL MEGLIO IL PROPRIO SPAZIO VERDE Si calcola che più del 10% della popolazione italiana soffra di quello che viene comunemente chiamato “raffreddore da fieno”: col passare degli anni tale percentuale aumenta costantemente e si aggravano anche i disturbi, che possono anche arrivare a difficoltà respiratorie con crisi d’asma. I RESPONSABILI I pollini: – soprattutto di quelle piante che affidano la propria sopravvivenza al vento: per avere una buona possibilità che i loro pollini arrivino a destinazione, fecondando altre piante simili, ne sono prodotti in gran quantità (una sola infiorescenza di betulla, per esempio, libera nell’aria oltre 6 milioni di granuli pollinici); DOVE E QUANDO Sono stati riconosciuti più 80 tipi di pollini che provocano allergie di una certa gravità: le piante responsabili possono variare in funzione del territorio e del periodo dell’anno. Anche se fattori climatici particolari possono modificare tale periodo, a grandi linee si può assumere che, oltre alle graminacee spontanee dei prati, le piante più pericolose sono: .NORD ITALIA: betulla, nocciolo, graminacee ed ambrosia. LA PREVENZIONE Alcuni consigli per limitare i danni: In giardino ed in terrazzo utilizzare specie non allergiche, o che abbiano con periodo di fioritura in momenti in cui la frequentazione del giardino sia minore (autunno-inverno). Di notte tenere chiuse le finestre ed usare il condizionatore. Non uscire di casa durante le prime ore del mattino, quando la concentrazione dei pollini è maggiore. In auto chiudere i finestrini; in moto usare il casco integrale. Ridurre l’attività all’aperto o , se necessario, usare occhiali da sole con copertura laterale, mascherine e tappini per il naso. Non passeggiare sui prati appena tagliati ed evitare scampagnate in campagna (graminacee, papaveri). I RIMEDI NATURALI Se le piante sono in gran parte responsabili delle allergie, dalle stesse si possono ricavare dei metodi naturali, che ne alleviano i sintomi, estratti di semi di ippocastano, di gemme di viburno o di nocciolo normalizzano la funzione respiratoria, estratto di ribes nero: stimola la secrezione di cortisolo, dando un beneficio simile al cortisone (base di quasi tutti i prodotti antiallergici), ma senza nessun effetto. EFFETTO PING-PONG I pollini di alcune specie rendono l’organismo più vulnerabile all’azione allergica di alcuni alimenti. Tale effetto si manifesta solo in presenza dei pollini che provocano l’allergia, mentre non si presenta negli altri periodi dell’anno. Chi è allergico ai pollini, durante il fastidioso “raffreddore da fieno”, dovrebbe prestare attenzione anche a quello che mangia! CURIOSITÀ Molti accusano i “piumini” dei pioppi di scatenare le allegrie: pur se ha un fondo di verità, questa è una falsa credenza. I veri colpevoli, infatti, sono i pollini di altre piante che vengono “catturati” e trasportati da tali piumini: questi, quindi, sono soltanto dei semplici ed innocenti “veicoli di contagio”. CONSIGLI IN PIÙ Per fare sport all’aria aperta, una passeggiata in campagna, giochi nei prati: Evitare giornate ventose: il polline è aggressivo. Uscire dopo una pioggia rinfrescante: le gocce d’acqua hanno costretto i pollini a terra. Nei periodi critici, trascorrere il week-end al mare od in montagna.
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