Alessia Cini

La storia, il design, l’innovazione tecnologica e i programmi di espansione dell’azienda aretina specializzata in illuminazione pubblica.

Dalla ghisa all’utilizzo di nuovi materiali e tecnologie all’avanguardia, dai candelabri artistici al Red Dot Design Award 2018, dal radicamento territoriale all’espansione internazionale. AEC Illuminazione, attiva dal 1957, si afferma per la fornitura della nuova illuminazione di Firenze dopo l’alluvione del 1966. Dai candelabri decorativi in ghisa che sono diventati parte dell’arredo urbano di molte città italiane, l’azienda di mio nonno – afferma Alessia Cini – ha diversificato la produzione investendo nei processi per diventare un’industria 4.0. Robotizzazione, efficienza produttiva, tecnologie d’avanguardia, fra cui le ottiche testate nel laboratorio fotometrico interno, attestazione diretta di certificazioni internazionali. Tutto questo nei 24.000 metri quadri della sede in provincia di Arezzo che verrà completata, entro la fine del 2019, con l’innovativo ITC – Innovation Technology Center – su progetto dello studio SBGA. Una scelta che rispetta la volontà e il desiderio di internazionalizzazione dell’azienda, fra le promotrici del valore del made in Italy nel mondo. Una progressiva espansione che ha i suoi driver nel Time to Market per il controllo a 360° dell’intero processo interno, nella ricerca, nelle certificazioni interne all’azienda e nel design innovativo. E’ il caso del recente Red Dot Award Design per la lampada Stilo che ripropone il disegno di un prodotto tedesco con la tecnologia led. Plus che contraddistingue l’azienda sin dal 1966 quando ridisegnò le linee tradizionali dei candelabri di Firenze con tecniche diverse. Ogni progetto nasce attraverso la comunicazione trasversale con tutti i collaboratori o la scelta di partner che condividono la stessa filosofia aziendale. AEC si caratterizza come una manifattura d’integrazione dalla visione futuristica ma rimane prima di tutto un’impresa costruttrice. Valore che insieme a innovazione, formazione, istruzione, acquisizione di nuovi saperi dall’estero e di nuove leve dal territorio, internazionalizzazione con oltre il 50% del fatturato e investimenti progressivi ha fatto crescere l’azienda anche in tempo di crisi raggiungendo ad oggi 200 dipendenti con un’età media di 30 anni.

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