Alessandro Camiz




Quivi è la sapienza e la possanza
ch’aprì le strade tra’l cielo e la terra,
onde fu già sì lunga disianza.

I processi di trasformazione del territorio messi in atto dalla presenza del Polo di Ricerca e di Alta Formazione della Facoltà di Architettura ‘Valle Giulia’ a Castel Madama sono diversificati e altamente proattivi. 2
Le ricerche di Storia della città,3 in seguito allo studio avviato nel territorio di Castel Madama per due anni accademici dal prof. Enrico Guidoni4 (purtroppo prematuramente scomparso), hanno gettate le solide basi per la costruzione del centro di eccellenza del più grande Ateneo d’Europa, Università La Sapienza di Roma, Ateneo Federato dello Spazio e della Società.
La conferenza di Rio organizzata dall’ONU nell’ormai lontano 1992 ha redatto uno dei documenti fondamentali degli ultimi 30 anni, l’Agenda 21.5 Si tratta delle linee guida per lo sviluppo sostenibile nel XXI secolo. Il progetto ‘workshop internazionali di architettura sostenibile in area archeologica’ è stato presentato come azione nella Agenda 21 locale della Provincia di Roma con un convegno fondativo sul Sistema Museale Territoriale degli Acquedotti, con la partecipazione degli autori dei più prestigiosi studi, ricerche, scavi e progetti, e delle amministrazioni dei Comuni di Castel Madama, S. Gregorio da Sassola, S. Vito Romano.
Il workshop ha affrontato il tema in termini di prassi, finalizzando la sperimentazione progettuale alla redazione di soluzioni verosimili e sostenibili da proporre alle relative Amministrazioni come ipotesi di intervento. Un laboratorio integrato di scavo, rilievo, storia, restauro e progettazione da svolgersi ogni anno, in modo da realizzare ogni anno un nodo del Sistema Museale diffuso degli acquedotti. Presentiamo qui una parte dei risultati della prima sperimentazione progettuale che ha coinvolto due scuole di architettura, in particolare la scuola romana rappresentata dal laboratorio di sintesi finale del prof. Giuseppe Strappa, Facoltà di Architettura ‘Valle Giulia’ e Upper Level Studio, prof. Carmen L. Guerrero della School of Architecture, University of Miami.

Laiugeratio sul territorio di un acquedotto,
schema ricostruttivo
La diramazione meridionale
dell’Anio Novus, località Osteriola

Cippo iugerale, Castello Orsini,
Castel Madama

Antonio Deretta e Silvia Uras, Parco archeologico dell’Acqua Claudia
e museo archeologico

A gennaio 2008 si è tenuto un workshop internazionale nel Castello Orsini, (sede del Polo di Ricerca e Alta Formazione della Facoltà di Architettura ‘Valle Giulia’ con il Comune di Castel Madama) nell’ambito della Agenda 21 locale della Provincia di Roma. Il laboratorio di sintesi si è occupato dell’intero territorio comunale, e in questa cornice,
diversi seminari hanno trattato diversi temi come: l’organismo urbano (Paolo Carlotti), nuova espansione edilizia (Alessandro Franchetti Pardo) infrastrutture (Nicola Saraceno) e infine il seminario diretto dallo scrivente ‘Archeologia e progetto’ che ha sviluppato il tema degli acquedotti aniensi.
L’architettura contemporanea ha bisogno di profonde radici nella storia per resistere all’attuale mercificazione estetizzante del costruire.
Il seminario ‘Archeologia e progetto’ riconosce il carattere processuale della modernità e individua nel rapporto con l’antico uno degli elementi fondativi del necessario rinnovamento del progetto contemporaneo.
Il paradigma figurativo moderno, che per gran parte della storiografia è conseguenza della rivoluzione industriale, non deve essere ascritto solo all’universo semantico macchinista (e oggi digitale), ma soprattutto allo studio dell’antico, alla poetica del sublime e del frammento e infine alla significazione del luogo nei suoi caratteri esemplari.
‘Quando Sklovskij – il grande estetologo russo – coniava il termine di ostranenije – straniamento – a indicare come la «decontestualizzazione » d’un brano letterario – ma in generale d’un qualsiasi elemento artistico – portasse ad alterare e spesso ad accrescere l’efficacia di quel testo, non aveva forse considerato il processo inverso: quanto, cioè, sia importante per il significato e la valutazione d’un’opera d’arte, il mantenimento del suo contesto.’6
Lo studio e il progetto degli acquedotti in relazione con il territorio che attraversano è stato il punto di partenza del seminario con l’obiettivo di arrivare alla definizione del progetto a partire dall’approfondita conoscenza storica e materiale del contesto, proporre il radicamento attraverso la lettura dei processi formativi dei tessuti urbani e rurali, e
raggiungere l’acquisizione del necessario vitalismo mediante l’operazione didattica della ‘modificazione di individui edilizi’. Il seminario, analizzando il rapporto tra acquedotti e loro territorio, ha affrontato più in generale il rapporto tra preesistenze e progetto come ragione fondativa di un modo di concepire l’architettura: la continua modificazione
dell’esistente.

Antonio Deretta e Silvia Uras, Parco archeologico dell’Acqua Claudia e museo archeologico
Antonio Deretta e Silvia Uras, Parco archeologico dell’Acqua Claudia
e museo archeologico

Secondo le indicazioni di legge ‘… Sono considerati prioritari gli interventi preordinati alla ricomposizione del rapporto funzionale tra insediamento e spazio produttivo e, in particolare, tra immobili e terreni agrari.7 La modificazione infatti interpreta il progetto di architettura e di paesaggio come trasformazione materiale che avviene all’interno di un’area delimitata, ma che estende le sue relazioni di senso e di forma agli edifici adiacenti, al paesaggio e alle preesistenze
archeologiche. L’individuazione delle reti iugerali in prossimità del percorso degli acquedotti aniensi e, nel centro urbano i tessuti storici, hanno fornito un modello che i diversi progetti hanno sperimentalmente modificato. L’assunto teorico del seminario, la permanenza del sistema iugerale nelle partizioni agricole attuali, è servito alla costruzione di una fascia vuota in adiacenza al tracciato degli acquedotti (della semiampiezza di 120 piedi) come sistema segnico per la
comunicazione del tracciato alla scala del paesaggio. Uno schema ordinatore accolto da tutti i progetti del seminario e che la Variante Generale al Piano Regolatore Generale (adottata) ha trasformato in vincolo archeologico monumentale, prefigurando un grande parco archeologico-naturalistico.

Carmela Parrotta, Alessandro Scarabotti, Miriam Vacca, Parco archeologico
naturalistico lungo il fosso dell’Empiglione

L’individuazione del perimetro si è basata sul tracciato indicato dalla carta archeologica8 che, come abbiamo potuto verificare durante le ricerche, presenta notevoli incertezze, specialmente nei tratti sotterranei dei condotti. In attesa di studi specifici e rilievi approfonditi, abbiamo ritenuto di proporre una fascia di rispetto dell’ampiezza di uno iugero (il cui lato di 240 piedi corrisponde a ca. 71 m), equivalente alla unità della partizione agraria in prossimità degli acquedotti (iugeratio), in modo da proporre un parco lineare (corridoio ecologico) incentrato sul tracciato antico degli acquedotti e sufficientemente ampio per contenere gli eventuali discostamenti dei tracciati reali dalle indicazioni in letteratura.
L’area proposta per il vincolo non coincide con il perimetro del parco archeologico che, invece, prevede anche la sistemazione paesaggistica del sistema degli acquedotti con la esposizione dei reperti trovati negli scavi archeologici.9 Si tratta della prima volta che una amministrazione comunale mette un vincolo archeologico così esteso sul suo territorio, preludendo, qualora tutte le amministrazioni comunali interessate facessero la stessa cosa, alla realizzazione del grande parco archeologico degli acquedotti aniensi.

Claudia Martinelli e Giorgia Valsenti, Parco archeologico
naturalistico ‘Le Tre Arcate’
Il vincolo archeologico proposto per la variante generale del PRG di Castel Madama

Il progetto è stato presentato al Forum delle Grandi città storiche del Mediterraneo e il loro paesaggio, organizzato da Hispania Nostra sotto gli auspici della Agenzia per la cooperazione internazionale del Ministero degli Affari Esteri del Governo Spagnolo a Toledo il 27 e il 28 giugno 2008, per mettere a confronto le diverse soluzioni e normative e che le città di Roma (area metropolitana), Toledo, Gerusalemme, Istambul, Atene e Tunisi hanno adottato, in rapporto alle fondamentali indicazioni della Convenzione europea del Paesaggio.10

AC

Università di Roma ‘La Sapienza’

1. D. Alighieri, Commedia, III, xxiii, 35-38.
2. G. Strappa, Uno sguardo sulle rovine, Corriere della Sera, Roma, 12 ottobre 2007.
3. A. Camiz, Palazzo Orsini a Castel Madama, ‘Dimore Storiche’, vol. anno XXIV, n. 1 (2008) pp. 56-58.
4. E. Guidoni, Città degli archeologi, città degli architetti, in Roma: archeologia e progetto, catalogo della mostra (Roma, Mercati Traianei, maggio-giugno 1983), Roma 1983, pp.66-69.
5. Agenda 21, http://www.un.org/esa/sustdev/documents/agenda21/english/agenda21toc.htm
6. G. Dorfles, Archeologia e paesaggio, un restauro d’atmosfera, ‘Corriere della Sera’, (28 settembre 2005), p. 53.
7. Dal Decreto Ministeriale 6 ottobre 2005 (G.U. n. 238 del 12-10-2005)
8. C. F. Giuliani, Forma Italiae, regio I, volumen tertium,Tibur, pars altera , Roma 1966.
9. G. Dorfles, Archeologia e paesaggio. Un restauro d’atmosfera, Corriere della Sera, Mercoledì 28 Settembre 2005.
10.European Landscape Convention, European Treaty Series, No. 176, Florence 20.X.2000.

Bibliografia
G. Strappa, I Quaderni di Architettura e Costruzione, in Sapere/saper fare, l’insegnamento della progettazione, a cura di D: Scatena, Quaderni di Architettura e Costruzione, Roma 2008, pp. 13-15.
B. Todaro, Per un recupero del buon senso, in Sapere/saper fare, l’insegnamento della progettazione, a cura di D. Scatena, Quaderni di Architettura e Costruzione, Roma 2008, pp. 23-26.
A. Camiz, Per una dinamica dei modelli nella didattica dell’architettura: ‘far sapere’, in Sapere/saper fare l’insegnamento della progettazione, a cura di D. Scatena, Quaderni di Architettura e Costruzione, Roma 2008, pp. 100-105.
G. Strappa, Uno sguardo sulle rovine, Corriere della Sera, Roma, 12 ottobre 2007.
M. Costanzo, Museo fuori dal museo. Nuovi luoghi e nuovi spazi per l’arte contemporanea, Milano 2007.
A. Camiz, ‘Enrico Guidoni e il Museo della Città e del Territorio’, Convegno ‘24 Racconti x 24 Musei’, 1 settembre 2007, Roma.
D. Mazzoleni (a cura di), Raffaele Fabretti, archeologo ed erudito. Atti della Giornata di Studi, 24 maggio 2003, Pontificio Istituto di Archeologia
Cristiana, Città del Vaticano, 2006.
A. M. Ippolito, Il parco urbano contemporaneo. Notomia e riflessioni, Firenze 2006.
M. Angrilli, Reti verdi urbane, Quaderni del Dipartimento di Architettura di Pescara, Roma 2002.
European Landscape Convention, European Treaty Series, No. 176, Florence 20.X.2000.
G. Strappa, Unità dell’organismo architettonico. Note sulla formazione e trasformazione dei caratteri degli edifici, Bari 1995.
E. Guidoni, Città degli archeologi, città degli architetti, in Roma: archeologia e progetto, catalogo della mostra (Roma, Mercati Traianei, maggio-giugno 1983), Roma 1983, pp. 66-69.

Webliografia
International Seminar on Urban Form Sezione Italia
http://www.isufitalia.it
Laboratorio di Sintesi prof. G. Strappa
http://w3.uniroma1.it/strappa
Agenda 21 Locale della Provincia di Roma
http://www.provincia.rm.it/siti_esterni/Agenda21/home1.html
Paesaggio archeologico
http://www.paesaggioarcheologico.info
International Study Centre for Urban Design
http://www.progettazioneurbana.it

Unicam - Sito ufficiale
www.archeoclubitalia.it
Archeoclub d’Italia
movimento di opinione pubblica
al servizio dei beni culturali e ambientali
Consiglio Nazionale degli architetti, pianificatori paesaggisti  e conservatori
Consiglio Nazionale
degli Architetti, Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori

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