A strapiombo sul mare

Progetto: Luca Clavarino, architetto
Testo: Gabriella Anedi
Foto: Simone Reggiori

E‘ sul mare una sensazione di vertigine quella che si prova affacciandosi da questa piscina ricavata arditamente tra gli antichi terrazzamenti che caratterizzano il paesaggio collinare ligure: a quelle altezze si coltivavano faticosamente piccoli uliveti ormai abbandonati per vie di strade troppo impervie ma che ora ricevono rinnovate attenzioni da chi apprezza il valore ambientale di questi rifugi affacciati sull’infinito. La meta ha il sapore di una conquista e grande è la sorpresa di vedere trasformati i luoghi della fatica in luoghi dell’ozio. La casa, su tre livelli, si armonizza con gli andamenti del terreno affacciandosi ora su questa piccola piscina la cui forma corre attorno agli ulivi preesistenti. Una scelta che nasce da una profonda attenzione all’immagine di paesaggio agricolo che non si è voluto alterare radicalmente: il prato, infatti, è ottenuto con semenze miste locali, un tono selvaggio che è addolcito solo qua e là da arbusti di salvia e rosmarino. Tutto è lavorato nella ardesia proveniente dalle vicine cave di Valfontanabuona, una pietra che caratterizza fortemente la Liguria di levante e che l’architetto Luca Clavarino, di Genova, ha voluto conservare.

Piccole nicchie ingentiliscono questi luoghi senza alterarne il tono selvaggio. Basta una semplice cornice di ardesia e un vaso per comporre, come in un quadro, sottili armonie. Anche i muretti sono eseguiti con pietra locale a spacco e a secco

Infatti, anche il bordo della piscina enfatizza i toni del grigio con l’impiego di lastre in pietra di Luserna piemontese, dai riverberi verdi argentati come le foglie degli ulivi, mentre tutti i corrimani in ferro sono eseguiti a tondino come nella tradizione. Di grandissimo effetto è la nicchia che rivela, come in uno spaccato, le stratificazioni dell’ardesia: su questa parete corre la scaletta che congiunge la casa al lato opposto della piscina, un’invenzione di notevole impatto scenografico come il getto d’acqua che esce violentemente dalle fauci della testa leonica incastrata nella roccia.

L’acqua della vasca risulta così increspata e mossa dando l’impressione di gettarsi improvvisamente nel mare grazie all’adozione del bordo a sfioro. In questo punto una invisibile parete trasparente protegge dagli spruzzi che possono creare i venti particolarmente forti a questa altezza. Il tema della piscina in zone notoriamente soggette a siccità potrebbe sollevare obiezioni di natura “ecologica” ma, considerando che l’acqua viene abitualmente riciclata e depurata, con consumi quindi ridotti, si è giunti a una valutazione positiva di queste presenze in considerazione degli incendi contro i quali proprio le piscine potrebbero rivelarsi alleati provvidenziali.

SCHEDA TECNICA
Forma: irregolare
Dimensioni: mt. 14 x mt. 8 circa
Profondità: da mt. -40 a mt. -230
Struttura: C.A.
Rivestimenti: mosaico vetrato
Ricircolo: bordo sfioratore sul lato mare con raccolta acqua (dopo caduta) in vasca di compensazione.
Depurazione: impianto a sabbia quarzifera da 22mc/h
Illuminazione: 4 fari da 300W – 12V
Accessori: ampi gradini in muratura (rivestiti in pietra) di accesso alla piscina, pulitore automatico fondo/pareti, 6 skimmer.

 

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